Che cos'è il retention bonus e perché è sempre più utilizzato dalle aziende
I retention bonus, ovvero bonus di permanenza o bonus fedeltà, sono pagamenti offerti ai dipendenti come incentivo a rimanere sul posto di lavoro fino a una data specifica o al raggiungimento di un determinato obiettivo. In questo articolo, illustriamo perché sono sempre più sfruttati dalle aziende e cosa comportano.
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Che cosa si intende per retention bonus?
Sempre più utilizzati dalle aziende come strategie di employee retention, i retention bonus sono solitamente somme di denaro, azioni (o opzioni di azioni) o altri benefici offerti ai dipendenti – solitamente grandi talenti o lavoratori in ruoli cruciali - per incentivarli a rimanere sul posto di lavoro almeno per un periodo di tempo specifico. In una società in cui molti settori lavorativi sono diventati estremamente competitivi, questa strategia sta diventando sempre più comune per far fronte ai costosissimi elevati tassi di turnover. Il retention bonus può essere erogato in vari momenti della carriera del dipendente, ma è spesso associato a periodi di transizione, ad esempio una fusione aziendale o un'importante ristrutturazione, quando la stabilità della forza lavoro è cruciale per il successo dell'operazione
Il retention bonus può essere specifico in determinati settori e per categorie di lavoratori, a seconda delle esigenze dell’azienda. Ad esempio, nel settore delle tecnologie, dove la competizione per ingegneri e sviluppatori è altissima, le aziende offrono spesso retention bonus consistenti per evitare la fuga di cervelli verso la concorrenza.
Come funziona il retention bonus
Il retention bonus consiste in un accordo tra datore di lavoro e dipendente, secondo il quale viene stabilito l’ammontare del bonus e le condizioni per riceverlo. Le condizioni solitamente includono il mantenimento dell’impiego per un periodo prestabilito, che può variare da mesi ad anni; alternativamente, il bonus può essere vincolato al raggiungimento di un particolare obiettivo, indispensabile per il successo dell’azienda. Il bonus viene solitamente erogato al dipendente in questione al termine del periodo pattuito, tuttavia esistono casi in cui il bonus viene erogato in rate periodiche.
Perché il retention bonus è uno strumento utile per le aziende?
Come già accennato, il retention bonus è una di quelle strategie utilizzate dalle imprese per trattenere i talenti chiave in azienda, in particolare in un periodo cruciale o di difficile transizione. In questo modo i datori di lavoro riescono a ridurre in maniera significativa tutto l’impatto negativo associato all’elevato turnover, come, ad esempio, le interruzioni di produzione aziendale, la perdita di competenze e conoscenze interne e soprattutto i costi associati all’assunzione e formazione di nuovi dipendenti.
Il retention bonus può, inoltre, incrementare la produzione aziendale in quanto esso spesso porta all’aumento di motivazione, impegno e fedeltà verso l’azienda per i dipendenti che lo ricevono. È tuttavia importante distribuire i retention bonus in modo trasparente ai dipendenti che raggiungono gli obiettivi stabiliti, per non alimentare sentimenti opposti, come un senso di ingiustizia che può andare a minare la produttività aziendale e sortire l’effetto opposto, ossia alimentare il tasso di abbandono.
Tassazione del retention bonus, cosa sapere
Il retention bonus è soggetto alla tassazione applicabile al dipendente, in base alla fascia di reddito a cui appartiene. Essendo considerato parte del salario recepito dal lavoratore, le tasse applicabili riguardano sia le imposte IRPEF che i contributi previdenziali e assistenziali. Per questo motivo, è importante che sia il datore di lavoro sia il dipendente siano informati circa l’effettivo ammontare in netto del retention bonus al fine di offrire un premio competitivo ed evitare spiacevoli sorprese in busta paga. Per ovviare a questo problema il datore di lavoro può offrire simulazioni fiscali al dipendente o chiedere consulenza ad esperti in tassazione italiana per una maggiore trasparenza di informazioni.
È possibile restituire il retention bonus?
Nel caso di inadempimento degli obiettivi stipulati, può accadere che il dipendente debba restituire una parte o tutto l’importo del retention bonus ricevuto. Solitamente questo accade quando il dipendente lascia l’impiego prima del termine concordato o non raggiunge gli obiettivi stabiliti nel contratto. Per questo motivo, è fondamentale che nel contratto siano chiarite anche le misure e modalità di un’eventuale restituzione del retention bonus e siano incluse tutte le condizioni specifiche, inclusive di sconti o penali.
Come un piano di welfare può trattenere i talenti in azienda
Il retention bonus non è la sola misura che gioca un ruolo cruciale nel trattenere talenti. Un buon piano di welfare aziendale, ossia l’insieme di iniziative, servizi e benefici offerti dall’azienda ai suoi dipendenti, può davvero migliorare la qualità della vita dei lavoratori e aumentare la loro soddisfazione (e di conseguenza la produttività). Questo, a sua volta, può contribuire a ridurre il turnover.
Aggiungendo un valore accessorio che vada oltre al salario, i benefici di welfare aziendale (che solitamente includono assistenza medico-sanitaria o piani pensionistici integrativi, buoni pasto, agevolazioni per genitori, benefit per il tragitto casa-lavoro, possibilità di smart-working, programmi di formazione e sviluppo professionale, ecc.) possono ridurre l’insoddisfazione e i tassi di assenteismo. In questo modo, aumenta anche l’attrattiva e la lealtà nei confronti dell’azienda che li offre.
Per questo motivo, il retention bonus, seppure possa rivelarsi uno strumento efficace per evitare l’elevato turnover e gestire periodi critici di operazioni aziendali, non deve essere considerato l’unico mezzo capace di trattenere i talenti necessari. L’integrazione (ed eventuale combinazione) di programmi welfare studiati e mirati per i dipendenti, può contribuire alla creazione di un ambiente di lavoro attraente e stimolante.
Va detto, infatti, che i programmi di welfare estesi a tutti i dipendenti possono evitare l’insorgenza di eventuali gelosie e frustrazioni che possono derivare dall’assegnazione di retention bonus a una sola categoria di dipendenti.
Questi benefit, presi singolarmente o in combinazione, devono essere utilizzati strategicamente dai datori di lavoro in modo che a beneficiarne siano sia i lavoratori dipendenti sia l’azienda stessa, con l’obiettivo finale di mantenere per tutti un luogo di lavoro armonioso e collaborativo.