Premio produzione: tutto quello che c'è da sapere

Il premio di produzione è una somma in denaro aggiuntiva rispetto allo stipendio, che viene offerta dalle aziende ai lavoratori a fronte del raggiungimento di particolari obiettivi. Dalla definizione di premio di produzione al calcolo del premio di risultato netto, passando per le novità per il 2024, in questa guida trovi tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.


Quando la collettività dei dipendenti di un’azienda o un singolo lavoratore raggiungono determinati obiettivi o aiutano l’impresa a migliorare le sue performance, possono ricevere una gratifica: il cosiddetto premio di produzione.
Erogato direttamente in busta paga o sotto forma di beni e servizi, il premio di produzione è uno strumento molto apprezzato tanto dalle aziende quanto dai dipendenti.
Come funziona il premio di produzione? Quando viene erogato e come si calcola? In questa guida risponderemo a queste e ad altre domande su questo strumento di retribuzione.

Che cos’è il premio produzione

Conosciuto anche con il nome di premio di risultato o premio di produttività, il premio di produzione è un contributo economico che viene riconosciuto al lavoratore in aggiunta alla normale retribuzione ed è legato al raggiungimento di obiettivi specifici o al completamento di determinati progetti. Per questo motivo, il suo importo non è quasi mai fisso, ma è variabile e legato a specifici criteri fissati dal datore di lavoro.


Sempre più aziende decidono di offrire ai dipendenti questo tipo di incentivi per aumentare la produttività e migliorare la qualità del lavoro e la soddisfazione dei dipendenti, oltre ad ottenere agevolazioni fiscali che permettano di ridurre il costo del personale.


Nel caso in cui la contrattazione collettiva lo preveda, i lavoratori possono scegliere di ricevere il premio di produzione:

  • direttamente in busta paga

  • sotto forma di servizi di welfare aziendale, scegliendo tra le agevolazioni messe a disposizione dall’azienda all’interno del suo piano di welfare


Tra i servizi di welfare aziendale di cui è possibile usufruire a titolo di premio di risultato ci sono: sanità integrativa e previdenza complementare; buoni spesa; servizi di assistenza per familiari anziani e disabili; baby-sitter; rette per scuole dell’infanzia e centri estivi; rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei libri scolastici; servizi di formazione; attività ricreative.


Come suggerisce il loro nome, i premi di produzione non sono dei semplici bonus, ma delle vere e proprie ricompense, la cui erogazione è soggetta a diverse condizioni.

Come funzionano i premi produzione?

I premi di produzione possono essere corrisposti ai lavoratori dipendenti di aziende del settore privato in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, purché la loro erogazione sia prevista dal contratto collettivo del settore di riferimento, dalla stipula di specifici accordi sindacali o da contratti di 2° livello aziendali o territoriali.


All’inizio dell’anno o a intervalli di tempo regolari, l’azienda definisce degli obiettivi globali a breve e lungo termine e fissa anche gli obiettivi individuali per ciascuna categoria di dipendenti. In questa fase, dovrà definire anche i criteri che serviranno per stabilire se tali obiettivi siano stati raggiunti e a quanto debba ammontare il premio di produzione in caso di successo.


Al termine del periodo fissato per il completamento degli obiettivi, l’azienda si serve dei criteri stabiliti in precedenza per valutare se siano stati raggiunti e, nel caso, erogare il premio di produzione ai suoi collaboratori.


Quali caratteristiche devono avere?


La differenza sostanziale tra i premi di produzione e altri tipi di bonus è determinata dal fatto che il premio di risultato è legato al raggiungimento di obiettivi specifici. Per poter essere considerati tali e, tra le altre cose, poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste per queste particolari forme di retribuzione, i premi di risultato devono:

  • essere collegati a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione o efficienza

  • essere connessi a obiettivi misurabili

  • essere corrisposti a tutti i dipendenti o a categorie omogenee di lavoratori


L’azienda è sempre obbligata a erogare il premio di produzione?


Le condizioni per cui un’azienda sia obbligata ad erogare il premio di produzione ai propri collaboratori sono due:

  • il fatto che questo tipo di retribuzione aggiuntiva sia previsto dal CCNL o da un altro tipo di contratto collettivo

  • il raggiungimento degli obiettivi fissati dal datore di lavoro


Nel caso in cui l’azienda non riesca a raggiungere gli obiettivi prefissati, la legge prevede che questo tipo di contributo non possa essere erogato. Se una di queste due condizioni viene meno, gli eventuali bonus versati dal datore di lavoro non possono essere considerati come premio di produzione e non saranno soggetti alla tassazione agevolata.

I premi produzione: le novità del 2024

La recente Legge di Bilancio n. 213 ha ratificato la riduzione dell'aliquota dell'imposta sostitutiva sui premi di produttività dal 10% al 5%, una misura introdotta nella legislazione finanziaria precedente, come ha ricordato recentemente l’Agenzia delle Entrate. Inoltre, i premi di produzione possono ora essere utilizzati per riscattare fino a cinque anni di contributi previdenziali.


La detrazione del 5% per il 2024 è soggetta a diversi requisiti:

  • Il reddito massimo del lavoratore non deve superare gli 80.000 euro.

  • La somma massima dei premi annuali per lavoratore è di 3.000 euro, ma può essere aumentata a 4.000 euro in aziende che prevedono la partecipazione paritetica dei lavoratori. Nel caso in cui a un lavoratore vengano corrisposti più premi di produzione da aziende diverse, il limite per accedere alla tassazione agevolata rimane fissato a 3.000 euro.


La variabilità del premio è legata agli aumenti di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, definiti tramite accordi territoriali o aziendali preventivi.


Oltre a ciò, per il periodo sperimentale del biennio 2024-2025, coloro iscritti presso una delle gestioni previdenziali gestite dall'INPS, senza ancora beneficiare di una pensione e senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (cioè i lavoratori completamente soggetti al sistema contributivo), possono optare per il riscatto dei periodi contributivi fino alla fine del 2023, inclusi gli anni dal primo all'ultimo contributo accreditato. Questa disposizione è stata precisata dall'Agenzia delle Entrate in una circolare concernente le disposizioni della più recente Legge di Bilancio. Tuttavia, i periodi riscattabili non possono superare complessivamente i 5 anni, anche se non necessariamente consecutivi.


Il dipendente ha la facoltà di chiedere al proprio datore di lavoro di coprire il costo del riscatto utilizzando i premi di produzione spettanti. Nel caso il datore di lavoro decida di sostenere questa spesa, l'importo corrispondente sarà detratto dal proprio reddito d'impresa o di lavoro autonomo. Per quanto riguarda la determinazione del reddito da lavoro dipendente del lavoratore, i contributi versati per suo conto non influiscono sulla formazione di tale reddito.

La tassazione del premio produzione

La tassazione del premio di produzione è regolata da una normativa ben precisa, che comprende la Legge di Stabilità del 2016, e dalle Leggi di Bilancio 2017 e 2018. In particolare, la Legge di Stabilità del 2016 ha reso strutturale la detassazione delle somme versate ai lavoratori a titolo di premio di produttività. Una sintesi della normativa fiscale riguardante il premio di risultato si può trovare nella circolare dell’Agenzia delle Entrate n° 5 del 2018.


Ora, la normativa per il 2024 prevede l’applicazione di un’aliquote ridotta rispetto agli anni precedenti, e pari al 5%.


In aggiunta, la circolare dell'Agenzia delle Entrate richiama l'attenzione sul sostegno fornito al settore turistico, alberghiero e termale. La recente Legge di Bilancio ha istituito un trattamento integrativo speciale del 15% per i dipendenti degli esercizi di ristorazione e per coloro che operano nel campo del turismo, compresi gli stabilimenti termali. Tale integrazione non concorre alla formazione del reddito dei lavoratori interessati.


Questa misura si applica alle prestazioni fornite dai dipendenti tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2024, a condizione che il loro reddito non superi i 40.000 euro per il periodo d'imposta 2023. Questa agevolazione è basata sulla retribuzione lorda per le ore straordinarie svolte durante giorni festivi o durante il turno notturno. Il datore di lavoro, a partire dalla prima retribuzione utile e, comunque, entro il termine di conguaglio di fine anno, eroga il trattamento integrativo speciale come sostituto d'imposta, indicando poi l'importo nella certificazione unica del dipendente relativa al periodo d'imposta 2024.


Premio di produzione e welfare aziendale: quali sono i vantaggi fiscali?


La normativa prevede anche che, nel caso sia previsto dalla contrattazione collettiva, il lavoratore possa decidere di convertire il proprio premio di produzione in servizi di welfare aziendale.


In questo caso, il premio di produzione sarà totalmente esente da tassazione per il lavoratore, mentre l’azienda potrà dedurre dalle tasse gli importi spesi per l’erogazione di tali servizi. Anche in questo caso, il limite per usufruire delle agevolazioni fiscali è fissato alle soglie di 3.000 euro annui per il premio di produzione e di 80.000 euro per quanto riguarda la retribuzione lorda del lavoratore dipendente.

Quando viene erogato il premio produzione?

Mentre la tredicesima e la quattordicesima mensilità, quando sono previste, vengono erogate a tutti i lavoratori negli stessi periodi dell’anno, l’erogazione del premio di produzione non avviene con le stesse modalità per tutti i lavoratori.


Il premio di risultato può essere corrisposto ai dipendenti con cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale. Se è legato alla chiusura di un particolare progetto, può anche venire erogato una sola volta.


Tutto dipende dalle tempistiche fissate durante la fase di definizione degli obiettivi

Come si calcola il premio produzione netto?

Per calcolare a quanto ammonta premio di produzione netto che un lavoratore avrà a disposizione si devono prendere in considerazione due fattori fondamentali:

  • l’importo percepito a titolo di premio di risultato dal lavoratore

  • le modalità di erogazione (in busta paga o sotto forma di servizi di welfare aziendale)


Premio di produzione di importo inferiore a 3.000 versato in busta paga


Prendiamo ad esempio il premio di risultato di 2.000 euro lordi percepito da un lavoratore nel corso di un intero anno d’imposta. Nel caso in cui il lavoratore decida di ricevere il premio di produzione in busta paga, tale somma sarà soggetta a tassazione agevolata, con un’aliquota del 5%. Pertanto, la somma che avrà a disposizione in busta paga sarà di 1.900 euro netti.


Premio di produzione di importo inferiore a 3.000 convertito parzialmente in servizi di welfare


Mettiamo il caso che lo stesso lavoratore abbia la possibilità di convertire lo stesso premio di risultato di 2.000 euro lordi in servizi di welfare per un valore complessivo di 250 euro, sui duemila euro totali del premio di risultato che gli spetta. In questo caso, la cifra destinata dal lavoratore ai servizi di welfare sarà completamente esclusa dalla tassazione.


La quota da versare in busta paga, e quindi soggetto a tassazione, sarà di 1.750 euro.


Applicando a questa somma l’aliquota agevolata del 5%, troveremo che il premio di risultato netto versato in busta paga sarà di 1.662,50 euro. Se, a questa cifra, aggiungiamo anche l’importo che il lavoratore ha convertito in welfare aziendale, e, quindi, non è stato tassato, scopriremo che il suo premio di risultato netto ammonta a 1.912,50 euro.