Omaggi ai dipendenti: costi, deducibilità, iva e tutto quello che c'è da sapere
Gli omaggi ai dipendenti non possono essere considerati come spese di rappresentanza ma rientrano tra le erogazioni liberali del datore di lavoro ai dipendenti. Scopri tutto quello che c’è da sapere sul trattamento fiscale a loro riservato.
Ci sono moltissime occasioni per cui un’azienda decida di offrire degli omaggi ai dipendenti: un’occasione speciale come il Natale, il pensionamento, il raggiungimento di un traguardo importante per l’azienda. Quali sono i costi che deve sostenere un’impresa per offrire questi omaggi? Sono deducibili dalle tasse? Vanno inseriti in busta paga? Nell’articolo trovi tutte le risposte a queste domande.
Omaggi ai dipendenti: cosa sono?
Gli omaggi ai dipendenti possono essere sia beni prodotti dall’azienda, sia beni non prodotti dall’azienda, che quest’ultima decide di offrire in regalo ai propri collaboratori. Di solito, questi regali vengono donati ai dipendenti quando c’è qualche ricorrenza speciale.
Tra gli omaggi ai dipendenti rientrano i regali offerti nel periodo natalizio, come ad esempio agende e penne personalizzate con il logo dell’azienda, ma anche cesti e buoni regalo. Oppure gli omaggi che un’impresa offre ai collaboratori in occasione del loro pensionamento.
Anche i viaggi premio aziendali rientrano in questa categoria.
Quali sono i costi per gli omaggi ai dipendenti
I costi per gli omaggi ai dipendenti sono estremamente variabili. Si possono spendere da poche centinaia di euro fino ad alcune migliaia. Ad influenzare questa cifra sono:
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il numero di dipendenti;
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il tipo di regalo scelto;
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se si tratti o meno di beni prodotti dall’azienda.
In alcuni casi, questo costo può essere parzialmente ammortizzato grazie alla deducibilità fiscale. Gli omaggi ai dipendenti possono avere un costo anche per i lavoratori, se rientrano nella disciplina dei fringe benefit e il loro valore supera la soglia di esenzione.
Qual è il trattamento fiscale degli omaggi
Il trattamento fiscale degli omaggi ai dipendenti funziona in modo diverso per l’azienda e per i lavoratori. Vediamolo nel dettaglio.
Trattamento fiscale degli omaggi per l’azienda
Iniziamo col dire che la cessione gratuita di beni ai collaboratori da parte dell’azienda non rientra nelle spese di rappresentanza, ma nei costi del personale. Essendo la natura dell’omaggio ai dipendenti differente da quella degli omaggi ai clienti, cambia anche il trattamento fiscale a cui gli omaggi a collaboratori sono soggetti.
La normativa di riferimento per comprendere come funzioni la tassazione degli omaggi ai dipendenti per l’azienda è il TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi. In particolare, all’articolo 95 specifica che: “Le spese per prestazioni di lavoro dipendente deducibili nella determinazione del reddito di impresa comprendono anche quelle sostenute in denaro o in natura a titolo di liberalità a favore dei lavoratori, salvo il disposto dell'articolo 100, comma 1”.
Quindi le spese sostenute per l’acquisto di omaggi ai dipendenti sono interamente deducibili, a meno che non rientrino nei casi previsti dal comma 1 dell’articolo 100, che specifica che: “le spese relative ad opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti volontariamente sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, sono deducibili per un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell'ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi.”.
Nei casi specificati dall’articolo 100, perciò, le spese sono deducibili per un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille del totale del costo del lavoro.
Deducibilità ai fini IRAP
Un discorso a parte deve essere fatto per la deducibilità ai fini IRAP. In questo caso, la spesa per gli omaggi ai dipendenti, rientrando nei costi del personale, non concorre alla formazione della base imponibile per questa imposta e, quindi, risulta indetraibile.
Nel caso in cui gli omaggi erogati ai dipendenti vengano utilizzati per svolgere attività lavorativa la spesa sostenuta rientra nel reddito imponibile ai fini IRAP e diventa deducibile. Le spese sostenute per l’acquisto degli omaggi, in questo caso, non assumono natura retributiva per il collaboratore, ma vengono considerate spese funzionali dell’attività di impresa.
Trattamento fiscale degli omaggi per i dipendenti
Gli omaggi ai dipendenti sono considerati elementi accessori alla retribuzione ordinaria e rientrano a tutti gli effetti tra i fringe benefit, insieme ai buoni pasto, all’auto e al telefono aziendale.
A determinare il trattamento fiscale dei fringe benefit è l’articolo 51 del TUIR, intitolato “Determinazione dei redditi da lavoro dipendente”. Al 1° comma di questo articolo viene specificato che il reddito da lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali.
Mentre al comma 3 è specificato che non concorre a formare il reddito il valore dei beni e dei servizi prestati se il loro importo complessivo non supera i 258,23€ a persona (per il 2023, con la Legge 3 luglio 2023, n. 85, la soglia di esenzione aumenta a 3.000€, ma solo per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Il limite resta a 258,23€ per tutti gli altri dipendenti). Ciò significa che il valore di tutti i fringe benefit erogati dal datore di lavoro al dipendente, compresi gli omaggi, non deve superare questo importo, altrimenti concorrerà per intero alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF e INPS.
Deducibilità e iva degli omaggi ai dipendenti
Come tutti i beni e servizi, anche gli omaggi ai dipendenti sono soggetti ad IVA. Mentre nel caso degli omaggi ai clienti, che rientrano tra le spese di rappresentanza, l’IVA è interamente deducibile se il costo unitario di ciascun omaggio non supera i 50 euro, così non avviene per i regali offerti dalle aziende ai collaboratori.
In questo caso, l’IVA sui beni acquistati per essere ceduti a dipendenti e collaboratori sotto forma di omaggio è indetraibile. La cessione gratuita di tali beni, invece, non è imponibile ai fini IVA.
Diverso è il discorso dalla cessione gratuita ai dipendenti di beni oggetto dell’attività d’impresa. In questo caso la cessione gratuita dei beni diventa imponibile.
Omaggi ai dipendenti in busta paga: cosa sapere
Gli omaggi ai dipendenti fanno parte dei fringe benefit che vengono concessi ai lavoratori, pertanto sono considerati a tutti gli effetti parte integrante del reddito da lavoro dipendente. Tuttavia, se l’importo complessivo dei fringe benefit erogati al lavoratore, compresi gli omaggi, non supera la soglia fissata dal TUIR, andrà inserito in busta paga solamente come indicazione perché esente da tassazione.
Se, invece, l’importo supera la soglia fissata dal TUIR, andrà inserito in busta paga, e costituirà la base imponibile per IRPEF e contributi INPS.
Facciamo alcuni esempi pratici. Nel 2020 un’azienda ha deciso di offrire ai suoi dipendenti omaggi e altri fringe benefit per un valore complessivo di 300 euro. In questo caso, l’importo andrà inserito in busta paga solamente come indicazione perché, nell’anno 2020, la soglia di esenzione dei fringe benefit è stata innalzata a 516,46 euro.
Se, nello stesso anno, un’azienda avesse deciso di offrire ai collaboratori omaggi e fringe benefit per un valore complessivo di 600 euro, questo importo andrebbe inserito per intero in busta paga e concorrerebbe alla formazione del reddito da lavoro dipendente, perché supera la soglia di esenzione di 516,46 prevista dl TUIR per l’anno 2020.
Cadhoc: il buono regalo perfetto per ogni occasione
Una delle soluzioni più apprezzate tanto dalle aziende quanto dai loro dipendenti quando si parla di omaggi ai dipendenti sono i buoni regalo Cadhoc. Dei voucher cartacei o elettronici di importo variabile che i lavoratori possono utilizzare per ottenere moltissimi beni e servizi tra quelli convenzionati con Up Day: negozi di abbigliamento, di elettronica, di articoli sportivi e di cosmetica online e fisici, librerie e molto altro ancora.
Facili da usare, permettono al lavoratore di avere una vasta scelta di beni e servizi tra cui scegliere e al datore di lavoro di tenere facilmente sotto controllo il valore dei fringe benefit erogati ai collaboratori.