Quali sono i benefit aziendali più richiesti dai dipendenti?
Uno dei requisiti imprescindibili perché un lavoratore sia attratto da una possibile occupazione o desideri mantenere quella attuale è rappresentato dai benefit aziendali che le aziende decidono di inserire nel piano di welfare aziendale. Scopri quali sono i più richiesti dai dipendenti.
Già prima della pandemia da Covid-19, molte aziende avevano compreso l’importanza di offrire dei benefit aziendali ai propri dipendenti. Due anni dopo, istituire un piano di welfare che comprenda un paniere di benefit aziendali ben bilanciato è rimasta una priorità per molte aziende. Per molti lavoratori, invece, è diventato il punto numero uno della lista dei requisiti che deve avere un buon posto di lavoro. Non solo per chi sta ancora cercando un’occupazione, ma anche per chi sta già lavorando. Ma quali sono, di preciso, i benefit aziendali più richiesti dai lavoratori? E quali sono i vantaggi per le aziende che decidono di concederli?
Cosa sono i benefit aziendali?
I benefit aziendali sono un insieme di beni e servizi di vario genere che vengono erogati dai datori di lavoro ai dipendenti in aggiunta alla retribuzione ordinaria, con lo scopo di aumentare la loro soddisfazione e migliorare la qualità della vita e il bilanciamento vita-lavoro. Si tratta di una categoria di agevolazioni di natura non monetaria che possono essere inserite tra le misure che compongono il piano di welfare aziendale di un’impresa.
I benefit aziendali, di solito, vengono suddivisi in due categorie:
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fringe benefit, rappresentano una retribuzione aggiuntiva rispetto al compenso ordinario
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flexible benefit, sono considerati una retribuzione complementare rispetto alla retribuzione ordinaria
Perché viene fatta questa distinzione? Perché fringe benefit e flexible benefit sono due insiemi di beni e servizi che hanno una diversa natura giuridica e fiscale e sono soggetti a un trattamento economico e una tassazione differenti.
Quali sono i benefit aziendali più richiesti?
Secondo un recente studio condotto da Harris Interactive su un campione di 4.897 lavoratori dipendenti provenienti da otto Paesi, le richieste e i desideri dei lavoratori hanno subito profondi cambiamenti durante il periodo di pandemia. Ora come ora, offrire un certo numero di benefit aziendali ai propri dipendenti può rappresentare un vantaggio concreto per il successo e la reputazione di un’azienda e la sua capacità di attrarre e trattenere collaboratori di talento. Ma quali sono i benefit aziendali più richiesti dai lavoratori?
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premi immediati
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servizi legati al settore food & beverage
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smart working
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benefit di natura finanziaria
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assistenza sanitaria privata
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servizi di formazione
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auto aziendale
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servizi di sostegno alla famiglia
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sport e tempo libero
Premi immediati
I premi immediati, come i voucher welfare, che consentono di acquistare in autonomia beni e servizi presso gli esercizi convenzionati, rimangono in cima alla classifica dei benefit aziendali più richiesti.
Servizi legati al settore food&beverage
Al secondo posto troviamo tutti quei servizi che riguardano il settore food & beverage, dalla mensa aziendale, ai buoni pasto, all’offerta di menu che comprendano piatti salutari ed ecosostenibili.
Smart working
Sempre molto richiesto anche lo smart working: sono molti i lavoratori che, anche dopo la fine della pandemia, vorrebbero mantenere la possibilità di svolgere il proprio lavoro da remoto per più giorni a settimana. Dopo la pandemia, infatti, la flessibilità è diventata un requisito indispensabile per molti lavoratori.
Benefit di natura finanziaria
A seguire ci sono i benefit di natura finanziaria: dalla pensione integrativa all’assicurazione medica, questo tipo di benefit permette ai lavoratori di accedere a dei servizi di welfare che lo Stato non sembra più in grado di garantire in maniera adeguata. Anche l’assistenza sanitaria privata è un’agevolazione particolarmente apprezzata dai lavoratori.
Servizi di formazione e servizi di trasporto
Tra i benefit aziendali più richiesti ci sono anche i servizi di formazione, che permettono ai dipendenti delle aziende di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, e i servizi di trasporto, come l’auto aziendale e gli abbonamenti ai mezzi pubblici.
Servizi di sostegno alla famiglia
Per i lavoratori che hanno figli sono molto importanti anche i servizi di sostegno alla famiglia che si estendono anche ai familiari; in particolare quelli dedicati ai bambini come il pagamento della retta dell’asilo nido, la babysitter o l’erogazione di borse di studio.
Sport e tempo libero
Molti lavoratori dipendenti riconoscono l’importanza di alleviare lo stress e prendersi cura del proprio benessere. Nella loro lista di benefit, inseriscono anche la possibilità di praticare sport e andare in palestra, ma anche i viaggi e la cultura, con la possibilità di visitare i musei e ottenere abbonamenti a cinema e teatri a prezzo scontato.
I vantaggi dei benefit aziendali
In un periodo in cui sempre più lavoratori si licenziano perché troppo stressati e insoddisfatti, offrire dei benefit aziendali ai propri collaboratori permette alle aziende di ottenere diversi benefici, tra cui:
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ridurre il turnover e trattenere i collaboratori più talentuosi
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attrarre nuovi talenti
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aumentare la produttività
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arginare eventuali fenomeni di assenteismo
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ridurre il costo del personale e ammortizzare le spese per i benefit grazie alle agevolazioni fiscali
Per ottenere questi vantaggi, tuttavia, è importante che il reparto di HR dell’azienda svolga delle accurate ricerche per capire quali benefit inserire nel piano di welfare. L’età, il livello di istruzione e il tipo di incarico ricoperto sono tutti indicatori da prendere in considerazione quando si decide quali benefit inserire nel paniere di agevolazioni da offrire ai dipendenti.
Come avviene la tassazione dei benefit aziendali?
La tassazione dei benefit aziendali varia a seconda del tipo di benefit erogato. I fringe benefit sono soggetti a una tassazione agevolata ma con alcune limitazioni, mentre i beni e servizi erogati sotto forma di flexible benefit sono esenti da tassazione.
La normativa di riferimento per entrambe le tipologie di benefit aziendali è il TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che all’articolo 51 stabilisce i criteri per la determinazione del reddito da lavoro dipendente e quali beni e servizi ne siano esclusi, in tutto o in parte.
Di solito, i fringe benefit sono soggetti a imposizione fiscale se il loro valore supera la soglia di esenzione fissata dalla legge, che è di 3.000.00 euro annui per il 2022. Nel caso questa soglia venga superata, i benefit aziendali verranno tassati per il loro intero valore.
Ci sono, poi, dei casi particolari, in cui la soglia di esenzione è fissata separatamente e altri in cui si deve considerare il valore normale del bene o del servizio. Ad esempio, i buoni pasto sono esenti dalla tassazione e dal versamento degli oneri contributivi se il loro valore non supera i 4 euro per i buoni cartacei e gli 8 euro per quelli elettronici. Mentre per l’auto aziendale si deve ricavare il costo chilometrico dalle tabelle ACI, che vengono aggiornate ogni anno, e moltiplicarlo per un chilometraggio convenzionale che è fissato a 15.000 km all’anno. L’importo che eccede le soglie fissate dalla legge viene inserito in busta paga e sarà assoggettato all’IRPEF e al versamento degli oneri contributivi.
Per quanto riguarda le aziende, l’erogazione dei benefit aziendali, se soggetta a determinate condizioni, permette di dedurre dalle tasse la spesa totale sostenuta per il loro acquisto.
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L’accesso all’area riservata personale gli offre la possibilità di visionare il credito welfare a disposizione e comporre il loro pacchetto scegliendo tra i benefit disponibili.